martedì 8 luglio 2014

Magnetofono milanese/49

Strade ferrate e finestrini  che piangono terra
(no, non è un miracolo) #Milano-Pavia

Ci sono cose che volentieri ti eviteresti, come una birra sgasata mentre l'Italia perde ai mondiali, o un perizoma di pizzo nero sotto un vestito trasparente a un matrimonio di ipercattolici. Insomma, non facciamola tanto grave. Certe conversazioni in treno vorresti proprio evitare di sentirle però, perché già si rischiano trombe d'aria in Pianura Padana, poi avrai pure qualche legge di Murphy verificata, o una tassa più indigesta delle altre, no?! O un sogno erotico con cui trastullarti (vi giuro che il verbo esiste!)...

A volte non vuoi sentirle, le conversazioni, ma ti ci costringono con un tono di voce pari alla Callas in versione litigio telefonico. Così oggi questa ragazza decide non solo di occupare abbondantemente due sedili del regionale, ma anche di allietarci con una conversazione che non ha limiti (né di decibel né di scelta lessicale, ma...). Peccato aver perso l'inizio, ma immaginatevi questi cento e qualcosa chili portoricani che si alzano di colpo in piedi nel centro della carrozza e iniziano a declamare, stentorei. L'intelocutore? Il suo cobertor de orelha (che è l'amante, non un passamontagna con paraorecchie):

venerdì 2 maggio 2014

Magnetofono milanese/48

M3? Famolo strano


#Spotify, keep me away from Magnetofoni!
Lo so, lo so, qui il Magnetofono si era un po' fermato. Batterie scariche? No, anzi! Ma arrivare a Milano e iniziare a lavorare lì - sì, sì, ho detto "lavorare", sono uscita dalla percentuale dei disoccupati under 30! - vuol dire aprire bene le orecchie sui mezzi pubblici e lasciarsi letteralmente inondare dai magnetofoni. Risultato? Al Magnetofono è girata la testa per un po' di mesi, ma adesso apre la nuova sezione "magnetofono milanese", ancora più pazza di quella di prima (forse?! Boh, ditelo voi).

Per cominciare, ho pensato a una raccolta di "incontri del 25° tipo in metropolitana". Vi garba? E proviamoci, dai... [le foto sono fatte da me, prima o poi mi picchiano - e hanno ragione]...


"Uèèèè, che fa un caldo oggi..."
Come si ciabatta bene in M3
Non ci son più le mezze stagioni, e ne parlano anche le amiche di Ciabattine, è una cosa risaputa. Ma quando sei sui mezzi pubblici in questo periodo, ne vedi veramente di ogni, perché chi parte al mattino ha freddo, e poi andrà via via spogliandosi... Non tutti hanno voglia del classico "effetto cipolla", e allora in questi giorni scendo in M3 a Rogoredo e, mentre soffia un vento da turbine siberiano, un aitante cinquantenne ciabatta con classico passo da Rimini dopo otto ore di sabbia (e un bagno catramoso, e otto ore di disco, e otto cocktail minimo, e otto ore di... no vabbè, mica sono tutti Sting). Sta lì con le sue infradito, una borsa da mare con tanto di stuoia che straborda da un angolo, gli occhiali da sole e il normale color bianchiccio malato da aprile.
Mi guardo attorno: una signora settantenne scuote un po' la testa, ma ha troppo l'aria di chi scende a Montenapoleone per andare a chiedergli se è impazzito. Un manager si stringe nel suo Burberry di annata (del 2000 a occhio e croce, la crisi arriva per tutti) e un paio di studenti ridacchiano.
Comunque non c'è bisogno di chiedergli niente, ché parla lui a un povero inebetito di FS, sceso probabilmente dopo il turno di lavoro:
"Uèèèè, che fa un caldo oggi che vado all'Idroscalo, mi sciallo [sic!] in spiaggia e poi voglio vedere chi mi trova in ufficio!".
La prima immagine che mi viene in mente è quella dei grandi assenteisti di "Fantozzi subisce ancora": avete presente? Ecco:

giovedì 23 gennaio 2014

Magnetofono librario/47

Il Magnetofono è fermo da un po', ma solo perché i pochi neuroni sopravvissuti stanno percorrendo km su cuscinetti d'aria, come quei treni giapponesi... Vabbè, ok, cominciamo. Volevo sprecare qualche parola (sempre troppe) e spezzare una lancia a favore di chi, come noi su CriticaLetteraria, si fa in quattro per recensire gratuitamente online. Sto diventando menosa? No, è che non si immaginano i backstage. Anche noi come i ballerini di danza classica, abbiamo la nostra pece che sporca le scarpette di seta, e anche noi abbiamo gli alluci valghi per le ore in punta di piedi tra le pagine dei libri. Qualche volta abbiamo applausi che ci siamo meritati, qualche volta silenzio indifferente (ahi), e qualche volta riceviamo... fiori. Ed esco dalla metafora.

IL TUO LIBRO E' UNA CRISALIDE (SE NON SEI UN PROUST 2.0)
Gli autori 2.0 secondo me ogni tanto hanno bisogno di chiudere il pc, guardarsi intorno, tornare alle sane abitudini di una scop... scoperta colossale come il ses... Sestri Levante - La Spezia, che è un treno bellissimo e offre un sacco di ispirazioni. Attraverso i vetri dei finestrini infangati puoi davvero sognare di tutto, prendere appunti e... e soprattutto capire che esiste un mondo oltre il tuo libro che, se ti va bene, venderà qualche copia in più oltre la cerchia familiare, e anche se andrà bene bene morirà dopo i soliti tempi sempre più brevi del ciclo editoriale.
Invece no. Allora pensi ai Book Blogger, che spesso hanno competenze (se non li scegli a manciate casuali) e tanta passione: non glielo fa fare nessuno di recensirti, no? Sono energie e tempo impiegati - difficilmente sprecati. E fin qui tutto bene...
Quando il/la Book Blogger, specie se ha una faccia di m... mentina come la sottoscritta e una passione smodata per i viaggi, inizia a parlare con chiunque ai festival librari, la fine è vicina. E qui parte la mia storia.

giovedì 9 gennaio 2014

Magnetofono cittadino/ 46


Fuori 1... (self-made)
Mettiamola così: se l'anno nuovo dovesse promettere tutto quello che regala nei suoi primi giorni, ci sarebbero molti più suicidi. O molti più matrimoni, per poi andare a finire in altrettanti suicidi. Suicidi, insomma. Ti puoi dire benissimo "resisterò", "non farò quello che fanno tutti a Capodanno", ma alla fine cadrai anche tu (= io ma non lo dico a cuor leggero) negli oroscopi dell'anno, a incrociare il tuo segno e l'ascendente con quelli di un lui/lei (metto prima la mia preferenza, scusate) e vedere se qualche congiuntura astrale potrà mai favorire un'altra ben più soddisfacente congiuntura... 

Bene, quest'anno mi aspetto tanto, un po' perché ho fatto un trasloco difficile (facilissimo il trasloco, ma il problema è sempre che quello che stava tanto bene in una casa, non ci azzecca un fico secco nell'altra, per non parlare del resto, insomma), ho una beatitudine di pareti che non capisce che questi mesi pre-discussione di dottorato sono necessariamente vuoti (pieni della tesi, s'intende) e non mancano di ripetere quanto sono disoccupata, disoccupata, e rincarano: "Ma com'è che non ti sei sposata, a Sassari?"... Insomma, la risposta "sono diventata ermafrodita" non soddisfa nessuno, e un piccolo risarcimento o uno sconto del 50% sulla prossima tassa sull'aria respirata, immagino anche di essermelo meritato.