COME RIDGE... A VOLTE RITORNO
3 anni di silenzio (colpevole?)
 |
Foto da un coraggioso sito web
con ottima funzionalità digestiva |
Sono successe tante cose in questi tre anni, in cui vi avevo lasciato su un treno dove
origliavo arrivavano fantasiose boiate. Ma ora - dopo tre traslochi, la conquista di un fidanzato coraggioso, la convivenza con un gatto più furbo di me, l'inizio e la sopravvivenza all'insegnamento, l'inizio e la fine di un lavoro, tante strette di mano e qualche sputo (immaginario, purtroppo) - ci siamo! Perché l'evento è ghiotto e hot, anche se ormai dovete cancellare i
bei racconti di avance di gran classe. Ho notato che le avance arrivano ancora, ma c'è qualcosa di patetico come Ridge in queste ultime puntate di
Beautiful - che poi, a dirla tutta, sulle mascelle che bucano la pelle non c'è granché da dire, è un chiaro effetto collaterale della slinguazzata con balde giovani con quarant'anni meno di lui e molta più prestanza fisica; ok su quello taccio, quindi, ma sui vestiti...! Ma forse questa foto è stata scattata a Coachella?!
Ecco, allora immaginatemi così: come una Brooke un po' più invecchiata (ma non ingrigita), con uno sguardo ancora più divertito da quel che vedo (c'è pieno di Ridge, che credete?), lo stesso sorriso di prima (una o due carie in più).
IN VIAGGIO CON L'OSPITE D'ODORE
 |
Lost in PP (Pianura Padana) |
Ci siamo. Immaginate una domenica pomeriggio, sul tardi, di fine estate: tempo bigio in Pianura Padana, l'abbronzatura (poca) che inizia a prendere il colore di tendone della nonna lavato con troppo Dash, la polenta e spezzatini della mamma (avete mai notato quanto l'apporto di kcal delle mamme viaggi di pari passo con le previsioni? Ma quest'anno è iniziato ben presto, con 25° buoni...). Mi sono traslata fino alla macchina con
la classica andatura sicura di chi ha tacchi tanto alti da fare testamento ad ogni passo (peccato che io avevo le sneaker e in testamento posso lasciare solo qualche quintale di libri e un gatto, e il Magnetofono, ovvio).
Insomma, in qualche modo salgo sulla macchina, lasciata volutamente con i finestrini abbassati per prendere aria e ritemprarsi dopo i bagni di afa padana, saluto che neanche Kate e parto.
Sono persa in una cantatina a squarciagola di Tiziano Ferro, strumento che tiene a distanza le altre macchine come neanche il cruise control più sofisticato sa fare, penso alle buche che sulla statale impegnerebbero anche Hamilton, quando l'occhio cade sul finestrino semichiuso, lato guida. Una macchietta scura ha invaso il mio campo visivo, una macchietta che si muove e sembra risalire il vetro, impavida e imprudente, ma la superficie è scivolosa, provo a dire alla macchietta di stare lì ferma immobile, di non fare un passo oltre, e invece... tac, la macchietta cade rovinosamente e dal rumore incazzato si rivela per quello che è: un cimice! (Lo so, forse dovrei dire la cimice, femminile, ma mia nonna diceva sempre che "il cimice" è noioso come i maschi quando hanno fame, da lì scusate ma mi trovo d'accordo e per me la cimice è maschio).