Sono io, non è la mia comparsa |
Avete mai provato la sensazione inebriante di organizzare un congresso? Bene, vi assicuro che bisogna armarsi di tanta pazienza, volontà, misericordia e tutte le altre qualità (cristiane e non) che potreste infilare in un libro didascalico post-tridentino. Ma, a parte questo, se avete un po' di cinismo, collezionerete una serie di esperienze irripetibili, prima e dopo, con cui controbilancerete gli incontri frustranti con chi non capisce che siete dottorandi di ricerca, ma vi tratta come l'ultimo barista nei peggiori bar di Caracas.
Vediamo cosa posso dire... [premessa: visto quanto è accaduto di recente tra Carofiglio e Ostuni, temendo le possibili requisitorie degli italianisti, dichiaro fin da ora che ogni nome è del tutto casuale. Non si dica lo stesso dei fatti o, quel che è peggio, delle parole o dei pensieri, ma almeno in questi vorrei conservare un po' di sana libertà].
Mettetevi comodi.
LA SAGA DELLE PUBBLICHE RELAZIONI
Il dramma parte da come si scrive a una segreteria organizzativa:
#PortoFerro. Quel che rasserena |
- "Gentile Segreteria, [...] La saluto caramente" ---> modello di Segreteria antropomorfa post-dannunziana.
- "La presente è per... [...] firma" ---> modello Walker-Texas-Ranger. Non saluto perché io non devo niente a nessuno...
- "[...] ho già scritto per sapere se c'è un videoproiettore. E' molto importante per me avere un videoproiettore o dovrei fare fotocopie a colori" ---> il dramma di chi prende 5.000 € al mese è fare 30 fotocopie a colori: ricordiamocelo, Zio Paperone ha salvato così la numero 1
- "Sono vegetariana e vorrei sapere se posso partecipare ugualmente alla cena sociale" ---> partecipare è un diritto; visto che la cena si svolgerà in un agriturismo in cui il pezzo forte è il porcetto al latte, vedi tu se la tua quota di 35 € è ben riposta.
- "Non riesco a trovare un aereo per arrivare in Sardegna. Mi può consigliare vie alternative?" ---> mio /a caro/a, esiste Skyscanner, grazie a Dio!, ma sono in una giornata d'espiazione per un peccatuccio non proprio veniale [sic] e dunque ti cerco tutte le possibili soluzioni dalla tua università, salvo poi ricevere la seguente risposta: "La ringrazio, ma non sono a (nome dell'università); in realtà io vivo a XYZ e non ho la patente per raggiungere un aeroporto. Ha altre idee?". A parte segnarti, raccomandarti a tutti gli dei e fare l'autostop, non credo che dal tuo paese di XYZ (sito in alta montagna) partano traghetti...
- "Soffro di problemi di ritenzione idrica. Vorrei sapere se in Sardegna vendono un'acqua in bottiglia consigliata e se ne posso trovare una cassa in hotel". ---> 1- sei una donna, benvenuta nel mondo della cellulite (tanto per chiamare le cose col loro nome); 2- siamo in Sardegna, non in Ruanda; 3- non sapevo che avessimo per ospite Madonna.
- "Porterò una chiavetta USB con un pdf da proiettare. Vorrei sapere se il vostro videoproiettore ha l'ingresso USB o devo procurarmi una riduzione internazionale". ---> Cosa?
TELEFONATA #1: (dopo 10 giorni a chiamare un numero e a trovare sempre la segreteria telefonica)
Io: Scusi Professoressa, vorrei segnalarle che al (tal orario) non ci sono voli previsti su Alghero. Sia noi che il nostro autista siamo preoccupati, non vorremmo che perdesse il volo...
Prof.1: No, è che... Io sono già in Sardegna da alcuni giorni... Mi servirebbe solo un passaggio dall'aeroporto, perché sono ad Alghero...
Io: Se vuole, le mandiamo l'autista in città.
Prof.1: No, no, arrivo io in aeroporto, perché sarò lì circa a quell'ora per accompagnare a prendere l'aereo il mio... come dire?, compagno.
Io (capendo che non è il caso di infierire): Va bene, non ci sono problemi.
Prof.1 (sentendosi in dovere? o per spirito femminile): Oddio, che poi, chiamarlo compagno è un po' eccessivo... Diciamo che parte, poi forse non lo rivedo neanche più!
In breve, tanto per non spettegolare, ho ricevuto le seguenti richieste misteriose:
La #quiete dopo la #tempesta |
- prenotazione di una camera sullo stesso piano di X ma su un piano diverso di Y, meglio ancora se X sta dietro l'angolo di un corridoio (buio?);
- prenotazione a metà corridoio sullo stesso piano di Z e J, meglio ancora se equidistante;
- prenotazione di una singola per la moglie e una singola per il marito, per non farci fare poi problemi per il pagamento della doppia. Faccio presente che, nel caso, non è un problema, perché basta saldare la differenza e ci sarebbe anche un certo risparmio. Dal silenzio, capisco che è meglio non insistere;
- prenotazione solo a SS, perché poi a AHO ospite di un caro amico del collegio, con commento "sa, al collegio non si poteva far nulla. Ora possiamo anche uscire fino a tardi" (lo dico sempre, io, che le cazzate è meglio farle a 18 anni...)
Per evitare di essere licenziata mi fermo qui e non racconto le giornate di congresso. Vi basti sapere che avrei materiale per scrivere un libro intero, e quando mi sono rigirata felice tra le onde di PortoFerro, a chiusura di tutto, ho pensato che, al di là del lavoro, ci sono giornate amaramente divertenti. Quasi un peccato dover poi fare le persone serie (vd. foto iniziale).
Nessun commento:
Posta un commento